Solo un giorno di marzo

Che poi alla fine ho solo nostalgia di quando ero piccola e mia madre mi portava alle manifestazioni dell’8 marzo e non capivo niente ma c’erano tante facce belle e si camminava tutti insieme.
Ed era tutto cupo, grigio, difficile, e c’erano le bombe e le sparatorie e io volevo sapere e capire ma come, cosa spiegare?
Eppure c’era l’orizzonte e la motivazione per marciare, per non marcire, per aprire un futuro più limpido ai figli e vedevo genitori accaniti in questo compito supremo.
E cucine chiuse, discorsi tesi, risparmi da fare, desideri e sogni individuali da accantonare.
E vedo oggi lo stesso film dei primi ’80 solo che i protagonisti siamo noi e i nostri genitori ci guardano preoccupati e tristi e arrabbiati perchè tutti quegli sforzi e sacrifici e lacrime e notti senza sonno non sono bastati.
E si chiedono se basteranno le nostre e di nuovo non dormono tranquilli.
Ma una volta c’era l’8 marzo, un’ipotesi di luce e si camminava tutte insieme e io ho un bellissimo ricordo tutto giallo.