X-factor ovvero quando l’offerta supera la domanda

Non abbiamo bisogno di nuovi cantanti.
Ogni talent show è in grado di sfornare una sostanziosa,
succulenta pletora di voci contemporanee.
Di tutti i timbri e stili, singoli o gruppi, artisti completi
che cantano, ballano, saltano e, come direbbe mia madre, “muovono la coda”.

Ma noi non abbiamo bisogno di nuovi cantanti.
Abbiamo, invece, un’urgente, disperata, improcrastinabile necessità di autori.
Professionisti in grado di scrivere canzoni, di mettere insieme parole e concetti
che possano ispirare il pubblico, creare atmosfere, lasciare un segno, un ricordo.
Scrittori, musicisti che sappiano scegliere il vestito più adatto per una voce senza dimenticare l’importanza del messaggio, lo scopo, il significato stesso dell’arte.
Poeti sagaci, incantatori di folle, misteriosi maestri del verbo.

Ecco, di questo abbiamo bisogno.

Anche per non mandare sprecato tutto questo capitale di ugole d’oro.
Una banale questione d’economia canora.